| È nato il 1 maggio 1979. Festa del Lavoro. E lui ha lavorato tanto, davvero tanto per la maglia azzurra. 102 partite in nazionale: la prima contro l'Olanda ad Huddesrsfield (Eng) il 18 novembre 1998, davanti a 3mila persone, durante le qualificazioni ai mondiali del 1999. A fianco di Carlo Caione e capitan Giovannelli, con la storica mediana Troncon Dominguez, Mauro segnò due mete. Nella stessa partita in cui debuttarono Birtig, Stocco, Giampiero Mazzi e Nanni Raineri. Nella stessa partita in cui il suo attuale coach azzurro di mischia, Ciccio De Carli, era in panca. |
Sembra che stiamo parlando di un periodo storico, quasi giurassico del rugby azzurro. Eppure lui non è un sopravvissuto di quell'era. Lui ha sconfitto, con il lavoro, il pericolo estinzione. 102 caps e 15 mete con la maglia della nazionale. 43 partite nel 6 nazioni, trofeo del quale è sia il più longevo giocatore di qualsiasi nazionale sia l'uomo che ha segnato la meta più veloce (20secondi in Scozia nel 2007), ed 11 in 4 edizioni della Coppa del Mondo. Per quello che ha dimostrato negli ultimi due anni, umile parere di chi scrive, Mauro dovrebbe chiudere la sua avventura in azzurro con la quinta partecipazione ai mondiali. Tocchiamo ferro, per carità, ma questo ci aspettiamo da baffetto Brunel.
Ora Mauro è uscito dalla mixed zone, quella dedicata alle interviste post match dell'Olimpico, per l'ultima volta in qualità di giocatore. Un lavoratore che ha sempre preso sul serio e competenza ogni iniziativa intrapresa: dall'abbigliamento al Campus - di cui abbiamo scritto con entusiasmo qui - dalle partecipazioni in tv agli eventi di beneficenza. Noi speriamo di rivederlo in seno alla FIR. Una testa ed una visione, unita al saper fare, come le sue sono davvero risorse preziose.
Una storia lunghissima quella che lui ha scritto sui campi di rugby. Pensiamo solo alle sue avventure extra nazionale, da Padova a Treviso, Da Parigi a Parma. Un campione indiscusso ed una persona che ha sempre avuto grande senso della realtà. Per questo motivo Rugby To Italy augura a Mauro Bergamasco un post rugby azzurro di qualità e successi. Certo, post rugby dal 1 novembre in poi!
Ora Mauro è uscito dalla mixed zone, quella dedicata alle interviste post match dell'Olimpico, per l'ultima volta in qualità di giocatore. Un lavoratore che ha sempre preso sul serio e competenza ogni iniziativa intrapresa: dall'abbigliamento al Campus - di cui abbiamo scritto con entusiasmo qui - dalle partecipazioni in tv agli eventi di beneficenza. Noi speriamo di rivederlo in seno alla FIR. Una testa ed una visione, unita al saper fare, come le sue sono davvero risorse preziose.
Una storia lunghissima quella che lui ha scritto sui campi di rugby. Pensiamo solo alle sue avventure extra nazionale, da Padova a Treviso, Da Parigi a Parma. Un campione indiscusso ed una persona che ha sempre avuto grande senso della realtà. Per questo motivo Rugby To Italy augura a Mauro Bergamasco un post rugby azzurro di qualità e successi. Certo, post rugby dal 1 novembre in poi!