Venerdì sera l’Italia affronterà la Francia di Brunel a Marsiglia. Due settimane fa, con l’evento Milano tifa Italia, abbiamo visto la partita dell’Italia contro l’Irlanda alla Buttiga Beer Room. Una batosta. Tra i presenti, oltre ai capitani delle 4 squadre femminili e maschili dell’area milanese, c’era anche Marcello Cuttitta, campione azzurro della nazionale dei sogni e tuttora recordman di mete segnate con la maglia dell’Italia. Con il quale, passata l’emotività del momento, abbiamo chiacchierato dopo un paio di giorni.
Due mete all’Inghilterra e tre all’Irlanda. Adesso bisogna incontrare la Francia, cosa possiamo aspettarci dall’Italia?
“L’Italia può fare risultato come non farlo. So che può sembrare che io non abbia detto nulla di nuovo. Di positivo in questa Italia c’è che diversi giocatori nuovi hanno fatto l’esordio in nazionale. Pur se in ritardo perché in questi due anni, forse, si poteva provare qualcosa di più. All’estero ci stanno attaccando per i mancati risultati nel 6 Nazioni. Bisogna andare a vedere perché questi risultati non ci sono. I nostri ragazzi vanno difesi certamente: hanno delle lacune, ma perché ci sono queste lacune? Cosa si è fatto in questi due tre anni? Poco o nulla!
Trovo assurdo con un Sei Nazioni in corsa, andare ad attaccare i ragazzi che in ogni caso stanno dando qualcosa. Ci parlano della Georgia? Bene, aspettiamo i test match autunnali e vedremo che noi siamo più forti.”
È indubbio però che l’Italia di O’Shea stia dando qualcosa in più dell’ultima Italia di Brunel.
“Quello che contesto a Conor O’Shea è che in questi due anni un gioco non me l’ha fatto vedere. Il tifoso che ci mette la passione o il neofita possono non notarlo, ma qual è l’impronta di O’Shea?
Si criticava tantissimo Brunel che ora sta dimostrando che brocco brocco non è. Contro Irlanda e Scozia la sua Francia ha perso di poco con un gioco chiaro, e con un risultato che non è certo paragonabile alle disfatte italiane.
Che sorta di difesa sta portando avanti il tecnico azzurro? Che scelte ha fatto? Pensiamo a come ha fatto scornare i ragazzi contro il Sudafrica a Padova.
Mi sento di difendere tuttavia un sistema che sta crescendo ma che purtroppo non porterà mai ai risultati sperati: non abbiamo un campionato nazionale competitivo. Senza nulla togliere agli ultimi risultati europei, i successi conseguiti avvengono contro formazioni che schierano terze scelte.”
E l’attacco che ora si vede?
“Non è abbastanza! Abbiamo fatto mete su errori difensivi individuali così come ne abbiamo subite per errori di struttura. Abbiamo subito mete identiche. E non ci vengano a raccontare la storia della preparazione atletica altrimenti a cosa sono serviti dieci anni di Accademie e Centri Federali? La parte atletica è la più facile da allenare: la alleni e migliori. Non è fantascienza. La parte più difficile è far comprendere al giovane cosa fare sul campo. E, a livello internazionale, formare atleti in grado di prendere decisioni immediatamente. E il nostro campionato non allena i rugbysti a questo. Guarda Allan e Canna: quando il livello della partita si alza, spariscono. È una questione di formazione e visione allenata.
Questo nostro deficit di gioco sta portando ad un sacco di chiacchiere a livello internazionale come, ad esempio, Eddie Jones che parla di una fortissima mischia georgiana. Pare ci sia una volontà diffusa nel denigrare l’Italia. Ma le nostre performance non aiutano. O’Shea, del resto, deve finire di raccontare di essere orgoglioso dei suoi ragazzi! Io sono orgoglioso dei ragazzi ma lui dovrebbe dire “ahimè abbiamo delle lacune di gioco che stiamo cercando di risolvere” Bisogna essere onesti. Inutile dire che questa è una squadra che in cinque anni vincerà il Sei Nazioni!
Il Galles sta giocando questo torneo con giovani come quelli italiani. Loro però sono competitivi, come mai?! È una questione di gioco, non di atletica. Di fondamentali che qui non vengono allenati. I nostri ragazzi escono da una competizione nazionale che è ridicola. Con un paio di prestazioni buone diventano subito dei fenomeni.
O’Shea dovrebbe mettersi a tavolo con i suoi collaboratori e chiedersi “dov’è che stiamo sbagliando?” Questa è la prima critica che devi fare quando esci da un campo. Poi chiedersi dove hanno sbagliato i ragazzi. “Ci sono stati errori in difesa. Che cosa stiamo facendo per allenare la difesa”. Cavoli, abbiamo visto Irlanda-Italia alla Buttiga con i bloggers e le squadre milanesi, è stato più bello lo show che hai fatto tu che la partita! (Turco clown, nda)
Bello stare insieme, ma io le partite me le guardo sempre da solo. Anche mia moglie esce, ma io devo essere libero di urlare e prendermela quando vedo la maglia azzurra trattata così.”
Ma quanto può fare in più un allenatore come O’Shea con il materiale che ha a disposizione?
“Ma O’Shea è un allenatore? O è un Director of Rugby? Grande manager, coordinatore, grande presenza mediatica e bel personaggio anche con il suo italiano. Persona estremamente intelligente e competente. Ma è un allenatore? La Federazione ha messo a disposizione i migliori collaboratori possibili per far crescere il nostro ambiente?
Dopo le prime due partite mi è balzato agli occhi che facciamo gli stessi errori nella struttura difensiva. Mi domando, lo staff se ne sarà reso conto? Lui ha fatto questa analisi? Tu prima mi hai chiesto cosa possiamo fare con la Francia. Con la Francia possiamo anche vincere.”
Perché?
“Per i problemi che ha la Francia. Ma non sarà un’eventuale vittoria a risolvere i problemi. Tutti stanno dando per certo che O’Shea sia una grande allenatore ma io mi domando, pur credendo che abbia enorme competenza, se sia la persona giusta per allenare una nazionale come l’Italia. Oppure O’Shea ha i collaboratori giusti? Mischia e difesa come stanno andando? Chi si sta occupando di queste sue aree? L’attacco dov’è?”
Quindi vedi problemi di formazione nei giocatori e di competenza negli allenatori azzurri?
“Senza sminuire nessuno, mi domando se stiamo ottenendo il massimo da questi giocatori. Non credo che O’Shea e staff stiano tirando fuori tutto il possibile dagli azzurri.
Fermo restando che a novembre le tante parole sull’accesso della Georgia nel 6 Nazioni verranno messe a tacere proprio dai nostri ragazzi”
Insomma, il Marcello Cuttitta delle 25 mete in 54 caps, da sempre a sostegno degli atleti che vestono la maglia azzurra, non nasconde affatto le perplessità che la conduzione tecnica di O’Shea fa nascere in lui.
Proprio qualche giorno prima del comunicato stampa federale in cui la FIR ha riportato le dichiarazione di Marius Goosen, assistente allenatore della difesa dell’Italia: “A livello internazionale un piccolo errore può essere fatale. L’attenzione e la concentrazione devono sempre essere altissime. La nostra struttura in difesa non è sbagliata: individualmente abbiamo commesso imprecisioni che hanno compromesso il risultato.”
“Appena terminata la partita contro l’Irlanda tutti noi avevamo in testa una cosa sola: rivedere gli errori commessi e ripartire subito – gli fa eco Giampiero De Carli, allenatore degli Avanti - . Abbiamo bisogno di tempo per far vedere i risultati del nostro lavoro.”
Chi non si stancherà vedrà! Rugby Love a tutti.
Due mete all’Inghilterra e tre all’Irlanda. Adesso bisogna incontrare la Francia, cosa possiamo aspettarci dall’Italia?
“L’Italia può fare risultato come non farlo. So che può sembrare che io non abbia detto nulla di nuovo. Di positivo in questa Italia c’è che diversi giocatori nuovi hanno fatto l’esordio in nazionale. Pur se in ritardo perché in questi due anni, forse, si poteva provare qualcosa di più. All’estero ci stanno attaccando per i mancati risultati nel 6 Nazioni. Bisogna andare a vedere perché questi risultati non ci sono. I nostri ragazzi vanno difesi certamente: hanno delle lacune, ma perché ci sono queste lacune? Cosa si è fatto in questi due tre anni? Poco o nulla!
Trovo assurdo con un Sei Nazioni in corsa, andare ad attaccare i ragazzi che in ogni caso stanno dando qualcosa. Ci parlano della Georgia? Bene, aspettiamo i test match autunnali e vedremo che noi siamo più forti.”
È indubbio però che l’Italia di O’Shea stia dando qualcosa in più dell’ultima Italia di Brunel.
“Quello che contesto a Conor O’Shea è che in questi due anni un gioco non me l’ha fatto vedere. Il tifoso che ci mette la passione o il neofita possono non notarlo, ma qual è l’impronta di O’Shea?
Si criticava tantissimo Brunel che ora sta dimostrando che brocco brocco non è. Contro Irlanda e Scozia la sua Francia ha perso di poco con un gioco chiaro, e con un risultato che non è certo paragonabile alle disfatte italiane.
Che sorta di difesa sta portando avanti il tecnico azzurro? Che scelte ha fatto? Pensiamo a come ha fatto scornare i ragazzi contro il Sudafrica a Padova.
Mi sento di difendere tuttavia un sistema che sta crescendo ma che purtroppo non porterà mai ai risultati sperati: non abbiamo un campionato nazionale competitivo. Senza nulla togliere agli ultimi risultati europei, i successi conseguiti avvengono contro formazioni che schierano terze scelte.”
E l’attacco che ora si vede?
“Non è abbastanza! Abbiamo fatto mete su errori difensivi individuali così come ne abbiamo subite per errori di struttura. Abbiamo subito mete identiche. E non ci vengano a raccontare la storia della preparazione atletica altrimenti a cosa sono serviti dieci anni di Accademie e Centri Federali? La parte atletica è la più facile da allenare: la alleni e migliori. Non è fantascienza. La parte più difficile è far comprendere al giovane cosa fare sul campo. E, a livello internazionale, formare atleti in grado di prendere decisioni immediatamente. E il nostro campionato non allena i rugbysti a questo. Guarda Allan e Canna: quando il livello della partita si alza, spariscono. È una questione di formazione e visione allenata.
Questo nostro deficit di gioco sta portando ad un sacco di chiacchiere a livello internazionale come, ad esempio, Eddie Jones che parla di una fortissima mischia georgiana. Pare ci sia una volontà diffusa nel denigrare l’Italia. Ma le nostre performance non aiutano. O’Shea, del resto, deve finire di raccontare di essere orgoglioso dei suoi ragazzi! Io sono orgoglioso dei ragazzi ma lui dovrebbe dire “ahimè abbiamo delle lacune di gioco che stiamo cercando di risolvere” Bisogna essere onesti. Inutile dire che questa è una squadra che in cinque anni vincerà il Sei Nazioni!
Il Galles sta giocando questo torneo con giovani come quelli italiani. Loro però sono competitivi, come mai?! È una questione di gioco, non di atletica. Di fondamentali che qui non vengono allenati. I nostri ragazzi escono da una competizione nazionale che è ridicola. Con un paio di prestazioni buone diventano subito dei fenomeni.
O’Shea dovrebbe mettersi a tavolo con i suoi collaboratori e chiedersi “dov’è che stiamo sbagliando?” Questa è la prima critica che devi fare quando esci da un campo. Poi chiedersi dove hanno sbagliato i ragazzi. “Ci sono stati errori in difesa. Che cosa stiamo facendo per allenare la difesa”. Cavoli, abbiamo visto Irlanda-Italia alla Buttiga con i bloggers e le squadre milanesi, è stato più bello lo show che hai fatto tu che la partita! (Turco clown, nda)
Bello stare insieme, ma io le partite me le guardo sempre da solo. Anche mia moglie esce, ma io devo essere libero di urlare e prendermela quando vedo la maglia azzurra trattata così.”
Ma quanto può fare in più un allenatore come O’Shea con il materiale che ha a disposizione?
“Ma O’Shea è un allenatore? O è un Director of Rugby? Grande manager, coordinatore, grande presenza mediatica e bel personaggio anche con il suo italiano. Persona estremamente intelligente e competente. Ma è un allenatore? La Federazione ha messo a disposizione i migliori collaboratori possibili per far crescere il nostro ambiente?
Dopo le prime due partite mi è balzato agli occhi che facciamo gli stessi errori nella struttura difensiva. Mi domando, lo staff se ne sarà reso conto? Lui ha fatto questa analisi? Tu prima mi hai chiesto cosa possiamo fare con la Francia. Con la Francia possiamo anche vincere.”
Perché?
“Per i problemi che ha la Francia. Ma non sarà un’eventuale vittoria a risolvere i problemi. Tutti stanno dando per certo che O’Shea sia una grande allenatore ma io mi domando, pur credendo che abbia enorme competenza, se sia la persona giusta per allenare una nazionale come l’Italia. Oppure O’Shea ha i collaboratori giusti? Mischia e difesa come stanno andando? Chi si sta occupando di queste sue aree? L’attacco dov’è?”
Quindi vedi problemi di formazione nei giocatori e di competenza negli allenatori azzurri?
“Senza sminuire nessuno, mi domando se stiamo ottenendo il massimo da questi giocatori. Non credo che O’Shea e staff stiano tirando fuori tutto il possibile dagli azzurri.
Fermo restando che a novembre le tante parole sull’accesso della Georgia nel 6 Nazioni verranno messe a tacere proprio dai nostri ragazzi”
Insomma, il Marcello Cuttitta delle 25 mete in 54 caps, da sempre a sostegno degli atleti che vestono la maglia azzurra, non nasconde affatto le perplessità che la conduzione tecnica di O’Shea fa nascere in lui.
Proprio qualche giorno prima del comunicato stampa federale in cui la FIR ha riportato le dichiarazione di Marius Goosen, assistente allenatore della difesa dell’Italia: “A livello internazionale un piccolo errore può essere fatale. L’attenzione e la concentrazione devono sempre essere altissime. La nostra struttura in difesa non è sbagliata: individualmente abbiamo commesso imprecisioni che hanno compromesso il risultato.”
“Appena terminata la partita contro l’Irlanda tutti noi avevamo in testa una cosa sola: rivedere gli errori commessi e ripartire subito – gli fa eco Giampiero De Carli, allenatore degli Avanti - . Abbiamo bisogno di tempo per far vedere i risultati del nostro lavoro.”
Chi non si stancherà vedrà! Rugby Love a tutti.