Elisa Giordano, nuova capitana della nazionale femminile di rugby c'è, eccome se c'è. Ma non si vede. A Roma, quando la FIR ha presentato alla stampa le nazionali maschile, femminile e Under 20 per l'imminente 6 Nazioni 2020, al suo posto c'era Beatrice Rigoni. A Londra, nel giorno della presentazione di tutte le nazionali maggiori, maschili e femminili, invece, è stata Giada Franco a salire sul palco e ricevere le attenzioni di fotografi e giornalisti. Non è pigra, non ha atteggiamenti da diva - anzi - ma lavora. E, come tutte le rugbyste azzurre deve centellinare i giorni di ferie perché, alla fine, per loro, il rugby rimane un gioco. 29 anni compiuti, 39 caps con l'Italia, la terza linea campionessa d'Italia con il Valsugana vive a Padova dove si è laureata 6 anni fa in Terapia Occupazionale. Ora lavora presso Invictus srl, un centro poliedrico di riabilitazione a Ponte San Nicolò (PD) e si occupa di ausili, motivo per il quale non ha potuto presenziare agli eventi di cui sopra. La contattato al telefono mentre esce da un corso di aggiornamento professionale a Milano e se ne va in treno a Parma per il raduno pre Galles. |
Prima esperienza da capitana in nazionale dopo che hai giocato con leader quali Silvia Gaudino, Sara Barattin e Manuela Furlan. Cosa cambierà per te ora?
A parte l'onore dell'essere capitana, non credo che in campo e in allenamento farò di più di quello che già faccio ora, nel senso che anche con Manu (Furlan, nda) negli anni scorsi io ci sono sempre stata. Nella mia carriera rugbystica non sono una di quelle che è apparsa maggiormente e penso che la sostanza del mio gioco e del mio carattere venga fuori nell'essere leader. Per quello, escludendo foto e interviste per le quali non vado matta, ripeto, continuerò a fare quello che già faccio.
Però qualcosa in campo cambierà.
Nel campo la cosa in più sarà gestire il rapporto con l'arbitro perché le touche già le chiamavo io. Sono sempre stata a disposizione del gruppo delle ragazze e anche con Manuela capitana, la gestione della mischia in partita la condividevo già con Meli (Melissa Bettoni, nda).
Ci sono delle ragazze giovani in squadra, alcune si affacciano per la prima volta sul palcoscenico internazionale. Obiettivo di questo 6 Nazioni?
Sono molto tranquilla e non mi sento di chiedere nulla alle ragazze perché lo sappiamo quale sia l'obiettivo comune e sono certa che lavoreremo nel miglior modo possibile per poter giungere a condizione ottimale a settembre (quando comincerà il processo di qualificazione per la Coppa del Mondo 2021 in Nuova Zelanda, nda). Un percorso lungo che passa per questo Sei Nazioni. Purtroppo abbiamo degli infortuni, ben tre, di sostanza, come Manuela Furlan, Aura Muzzo e Veronica Madia. Siamo fiduciose per il rientro di Aura a breve per inserirsi nel gruppo del 6 Nazioni.
Si comincia con il Galles
L'anno scorso mi è rimasta sullo stomaco, devo ancora digerire quel pareggio. So che non sarà una partita semplice ma ho proprio voglia di rifarmi dopo quell'incontro (lo scorso anno le ragazze chiusero il torneo al secondo posto con 3 vittorie, un pareggio e 1 sola sconfitta, nda).
Adesso dopo aver ricevuto i gradi di capitana, come la mettiamo con il ruolo nella squadra di esattrice che ti fu conferito dopo Ilaria Arrighetti?
In realtà io do le multe ma non mi occupo della riscossione. Mica posso fare tutto io! (ride, nda) Non so se se ne occuperà Maria Magatti o se il ruolo verrà riassegnato a Ilaria. Magari Maria, lei è una strong!
Ciao Polipo, sappi che noi ti vediamo! Rugby Love!
A parte l'onore dell'essere capitana, non credo che in campo e in allenamento farò di più di quello che già faccio ora, nel senso che anche con Manu (Furlan, nda) negli anni scorsi io ci sono sempre stata. Nella mia carriera rugbystica non sono una di quelle che è apparsa maggiormente e penso che la sostanza del mio gioco e del mio carattere venga fuori nell'essere leader. Per quello, escludendo foto e interviste per le quali non vado matta, ripeto, continuerò a fare quello che già faccio.
Però qualcosa in campo cambierà.
Nel campo la cosa in più sarà gestire il rapporto con l'arbitro perché le touche già le chiamavo io. Sono sempre stata a disposizione del gruppo delle ragazze e anche con Manuela capitana, la gestione della mischia in partita la condividevo già con Meli (Melissa Bettoni, nda).
Ci sono delle ragazze giovani in squadra, alcune si affacciano per la prima volta sul palcoscenico internazionale. Obiettivo di questo 6 Nazioni?
Sono molto tranquilla e non mi sento di chiedere nulla alle ragazze perché lo sappiamo quale sia l'obiettivo comune e sono certa che lavoreremo nel miglior modo possibile per poter giungere a condizione ottimale a settembre (quando comincerà il processo di qualificazione per la Coppa del Mondo 2021 in Nuova Zelanda, nda). Un percorso lungo che passa per questo Sei Nazioni. Purtroppo abbiamo degli infortuni, ben tre, di sostanza, come Manuela Furlan, Aura Muzzo e Veronica Madia. Siamo fiduciose per il rientro di Aura a breve per inserirsi nel gruppo del 6 Nazioni.
Si comincia con il Galles
L'anno scorso mi è rimasta sullo stomaco, devo ancora digerire quel pareggio. So che non sarà una partita semplice ma ho proprio voglia di rifarmi dopo quell'incontro (lo scorso anno le ragazze chiusero il torneo al secondo posto con 3 vittorie, un pareggio e 1 sola sconfitta, nda).
Adesso dopo aver ricevuto i gradi di capitana, come la mettiamo con il ruolo nella squadra di esattrice che ti fu conferito dopo Ilaria Arrighetti?
In realtà io do le multe ma non mi occupo della riscossione. Mica posso fare tutto io! (ride, nda) Non so se se ne occuperà Maria Magatti o se il ruolo verrà riassegnato a Ilaria. Magari Maria, lei è una strong!
Ciao Polipo, sappi che noi ti vediamo! Rugby Love!