Giocano a rugby da tanto anche se di anni ne hanno pochi, a momenti devono fare i conti con le dita per dirti da quanto giocano assieme ma indossano un sorriso compiaciuto e fiero al termine della loro prima partita di rugby in serie A che ha portato il Rugby Milano a battere il Pro Recco per 33 a 3 in casa. Tommaso Cislaghi estremo e Giovanni Brunetti seconda linea, entrambi del 2001, con Ermanno Formichetti terza linea del 2000. Giovani, belli e impazienti. La pausa Covid ha allungato il tempo della loro attesa e adesso, dopo il debutto, chiacchierano felici tra tape da togliere e cose da non dirvi. |
Tommaso Cislaghi, dopo tutti gli infortuni al volto, alla spalla e al ginocchio patiti da mediano di mischia nelle giovanili, si è preparato con la palestra, l'allenamento serio e le fasciature. Certo, in questo debutto ci ha rimesso lo scafoide, ma lui non molla: "Ieri sera mica mi sono addormentato subito. Giocare da estremo è un po’ il futuro, quello che serve si fa, diciamo che mancava quel ruolo nella squadra. Mi piace e ci giocavo quando ero piccolo, ci vorrà ancora del tempo per assestarsi e migliorare nel posizionamento però c’è margine e sono contento. Con i compagni sto bene e Ale (coach Moreno, ndr) tiene il gruppo molto unito, coeso, lui fa parte di noi: lo senti, lo vedi, facciamo le grigliate assieme. Anche al telefono ci tiene molto sul pezzo, ci dà il buongiorno e il saluto prima di andare a dormire. È sempre lì, è il nostro sedicesimo. È molto di più per me di un allenatore, anche dal punto di vista umano".
Giovanni Brunetti, a differenza del 'Cisla', non aveva vestito la maglia della prima squadra in amichevole e si gode questa 'prima volta' dopo aver fatto fatica ad addormentarsi. Ha pure lavorato dalle 22 alle 06, con pause di qualche ora, per inserire dati bancari: "è un grandissimo traguardo dal punto di vista personale ma è soltanto il primo tassello. In mischia si sente la differenza, soprattutto se penso che l’ultima partita l’ho fatta in giovanile e il massimo che puoi trovare davanti è uno di 110 chili e ha al massimo 6/7 anni di giovanili alle spalle: qui, invece, trovi gente che ha 8/10 anni di seniores e la differenza si fa sentire non solo nella tecnica ma anche nell’esperienza. Ci si sente parte di un gruppo, Alejandro Moreno sta guidando questa squadra da zero, creando un gruppo sempre più unito e forte. Penso che per uno sport come il rugby il gruppo debba essere la base. Si gioca in quindici più otto in panchina e tutti devono dare il tutto per la squadra. Cosa c’è di bello? L’esordio, l’atmosfera, il sogno che rincorri. Essendo entrato in questa società in under 6 è veramente bello tutto questo"
Ermanno Formichetti, dice che la sera prima del debutto in serie A non ha dormito "proprio bene. Questo è un obiettivo, da quando ho iniziato a giocare ho pensato sempre di arrivare il più in alto possibile: io ho fatto le giovanili del Cernusco Rugby, poi con nuove amicizie e nuovi allenatori mi è stato detto di provare all’ASR e mi han dato l’opportunità. Gioco terza linea, è un altro livello ma i compagni (Ferrari e Scanferla, ad esempio, ndr) mi stanno aiutando sempre. Sono molto contento di coach Moreno perché sta implementando nuovi esercizi e strategia di gioco che fino ad ora non avevo ancora trovato. La cosa che mi piace molto è quella di mettere sempre continuità. lui non mette fretta ma vuole farci mantenere sempre fredda la testa per cercare di valutare la situazione. Sono contento di compagni, squadra, team e anche del preparatore atletico che ci sta aiutando molto (Valerio Savino, ndr). Questa è proprio una squadra, ogni minimo dettaglio Moreno c’è: gli scrivo a mezzanotte, alle otto, in qualsiasi momento mi risponde e mi dà consigli. Sembra che non ti vogliano mai lasciare solo, cioè non sembra. Lo fanno: non ti lasciano mai solo; mi trattano come se fossimo sempre assieme, in ogni momento.
Birretta? "Beh, abbiamo vinto, ci sta!"
A proposito di giovani, il pro Recco Rugby ha schierato due Under 17 e un Under 18. Rugby Love a tutti voi ragazzi!
Giovanni Brunetti, a differenza del 'Cisla', non aveva vestito la maglia della prima squadra in amichevole e si gode questa 'prima volta' dopo aver fatto fatica ad addormentarsi. Ha pure lavorato dalle 22 alle 06, con pause di qualche ora, per inserire dati bancari: "è un grandissimo traguardo dal punto di vista personale ma è soltanto il primo tassello. In mischia si sente la differenza, soprattutto se penso che l’ultima partita l’ho fatta in giovanile e il massimo che puoi trovare davanti è uno di 110 chili e ha al massimo 6/7 anni di giovanili alle spalle: qui, invece, trovi gente che ha 8/10 anni di seniores e la differenza si fa sentire non solo nella tecnica ma anche nell’esperienza. Ci si sente parte di un gruppo, Alejandro Moreno sta guidando questa squadra da zero, creando un gruppo sempre più unito e forte. Penso che per uno sport come il rugby il gruppo debba essere la base. Si gioca in quindici più otto in panchina e tutti devono dare il tutto per la squadra. Cosa c’è di bello? L’esordio, l’atmosfera, il sogno che rincorri. Essendo entrato in questa società in under 6 è veramente bello tutto questo"
Ermanno Formichetti, dice che la sera prima del debutto in serie A non ha dormito "proprio bene. Questo è un obiettivo, da quando ho iniziato a giocare ho pensato sempre di arrivare il più in alto possibile: io ho fatto le giovanili del Cernusco Rugby, poi con nuove amicizie e nuovi allenatori mi è stato detto di provare all’ASR e mi han dato l’opportunità. Gioco terza linea, è un altro livello ma i compagni (Ferrari e Scanferla, ad esempio, ndr) mi stanno aiutando sempre. Sono molto contento di coach Moreno perché sta implementando nuovi esercizi e strategia di gioco che fino ad ora non avevo ancora trovato. La cosa che mi piace molto è quella di mettere sempre continuità. lui non mette fretta ma vuole farci mantenere sempre fredda la testa per cercare di valutare la situazione. Sono contento di compagni, squadra, team e anche del preparatore atletico che ci sta aiutando molto (Valerio Savino, ndr). Questa è proprio una squadra, ogni minimo dettaglio Moreno c’è: gli scrivo a mezzanotte, alle otto, in qualsiasi momento mi risponde e mi dà consigli. Sembra che non ti vogliano mai lasciare solo, cioè non sembra. Lo fanno: non ti lasciano mai solo; mi trattano come se fossimo sempre assieme, in ogni momento.
Birretta? "Beh, abbiamo vinto, ci sta!"
A proposito di giovani, il pro Recco Rugby ha schierato due Under 17 e un Under 18. Rugby Love a tutti voi ragazzi!