Andrea di Giandomenico ha fame. Ha fame di qualità sui punti d'incontro e sui placcaggi da parte delle "sue" ragazze della nazionale femminile di rugby. Dopo l'esordio in Coppa del Mondo di mercoledì scorso a Dublino ove l'Italia ha perso 24 a 12 contro gli USA, ho posto al coach delle azzurre, ex mediano di apertura e laureato in Lettere, tre domande per capire qualcosa di più di quello che è successo contro le americane. Per comprendere anche lo stato della preparazione in previsione del prossimo incontro che si terrà domani domenica 13 agosto contro l'Inghilterra delle campionesse del mondo in carica alle ore 15.30 italiane e in diretta streaming sul sito www.worldrugby.org |
1) Trasmissione lenta del pallone. Merito della pressione americana al limite del fuorigioco o "colpa" azzurra?
Sicuramente non siamo stati fluidi nella trasmissione a causa di nostre imprecisioni: attenzione sul passaggio, tempi e capacità di metrizzare in rapporto alla pressione difensiva che, come hai giustamente sottolineato, è stata veramente forte; il problema è stato sui punti d'incontro dove abbiamo faticato a dare qualità; quando siamo riusciti in questo anche sullo spazio siamo stati efficaci.
2) Mischia e touche dominanti ma placcaggi punto dolente. Solo una questione di fisicità avversaria?
È mancata un po' di fiducia nell'andare a placcare nel loro campo, abbiamo aspettato un po' troppo con il risultato di subire; i placcaggi mancati, 21 sui 138 complessivi, sono frutto sia delle qualità fisiche delle americane che della ridotta pressione che siamo riusciti a dare.
3) Rientro alla grande (sembrava non fosse mai uscita dal gruppo) di Silvia Gaudino. Melissa Bettoni e Flavia Severin in evidenza anche al gioco aperto con Manuela Furlan, Michela Sillari e Sofia Stefan autrici di una prestazione di alto livello. Buon esordio per Sara Tounesi. Da fuori si sono viste individualità ma non la squadra. Se fosse così anche per te, su cosa si lavora ora in previsione Inghilterra?
Concordo con l'analisi sulle giocatrici (manca Elisa Giordano!), Silvia sicuramente ha mantenuto la leadership all'interno del gruppo, ma direi che siamo soddisfatti di tutti i comportamenti di tutte le giocatrici. L'amalgama di squadra sicuramente più andremo avanti nel torneo più sarà visibile, ma non credo sia mai mancato. E' stata una partita veramente dura, e la risposta dell'Italia più che adeguata; abbiamo analizzato tante situazioni in cui una maggiore attenzione poteva portare a situazioni molto più efficaci. Stiamo lavorando su questo in vista della prossima partita.
Rugby Love Sorelle d'Italia!