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Maurizio Zomparelli, dal rugby alle medaglie d'oro olimpiche con la scherma

15/9/2016

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Fiamme Oro Rugby 1995, Acqua Acetosa
Zompa questo è il soprannome con cui il preparatore atletico bresciano Maurizio Zomparelli è conosciuto nel mondo dello sport. Da ex fiorettista con diverse partecipazioni alle gare di Coppa del Mondo alla partecipazione a ben tre olimpiadi come preparatore, due con l'Italia e una con la Russia.
​A 20 anni lasciò Brescia per entrare nel Gruppo Sportivo della Polizia di Stato "Fiamme Oro" come fiorettista e, a inizio anni '90 gli fu chiesto di collaborare con la squadra cremisi di rugby visto l'infortunio accorso al preparatore che all'epoca seguivi i rugbysti poliziotti. Fu l'inizio di un rapporto decennale durante il quale Zompa strinse forte legami di amicizia con gli atleti aiutandoli nel recupero da infortuni e nello sviluppo della loro capacità atletica.
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  • Cos'è successo Maurizio dopo che hai lasciato la squadra di rugby delle Fiamme Oro?
Noi del rugby eravamo inquadrati nella struttura del I Reparto Mobile della Polizia a Roma e, chiuso il rapporto con l'ovale, nel 1999 partii per la missione Arcobaleno in Albania e Kosovo. Al rientro da quell'incredibile esperienza, chiesi di essere trasferito a Brescia, alla Scuola di Polizia. Interruppi per un po' di tempo l'attività sportiva per dedicarmi al lavoro di poliziotto. Poi, con calma, ricominciai a seguire atleti della pallavolo, basket, piloti di motocross fino a quando nel 2004 Stefano Cerioni, campione schermitore ed ex Fiamme Oro anche lui, in odore di divenire ct della nazionale di fioretto maschile e femminile, mi chiese se fossi stato disponibile a creare una squadra di tecnici. Dal 2004 al 2012 ho fatto due olimpiadi, quelle di Pechino e di Londra. Poi Stefano Cerioni ha siglato il contratto con la federazione russa volendo a tutti i costi anche me e il tecnico Giovanni Bortolaso – ex Fiamme Oro.
  • Cosa vuol dire fare il preparatore nel rugby?
In quasi tutti gli sport, se vuoi avere un buon risultato, devi spingere tantissimo, anche nel curling e a maggior ragione in discipline come il rugby. Il preparatore deve avere basi di conoscenza anche psicologica se non altro per il tempo che trascorre con gli atleti, indipendentemente dal fatto che si segua la tecnica o la parte atletica. Penso che come in ogni settore, tuttavia, ci debba essere uno specialista per affrontare l'impegno mentale. Certo, una base è necessaria per sapere come interagire per avere il massimo senza urtare l'atleta o ottenere l’opposto del risultato voluto.
  • Cosa vuol dire fare olimpiadi?
Le olimpiadi sono il top, si tratta di una competizione completamente diversa dalle altre e chiunque vi partecipi sa che è differente: lavori ad un progetto che dura 4 anni anni in cui prepari atleti. Non è semplice perché tutti vogliono vincere e arrivi dopo una qualificazione per giungere ad un evento in cui si ritrovano le migliori 32 persone. Al mondiale partecipano molte più persone e la competizione è diversa. Qui con tre assalti arriva in zona medaglia.
  • Fare sport di livello internazionale nella Grande Madre Russia. È facile?
Per tutti gli sport prima era più facile reclutare nuove leve visto che era un’unione di repubbliche. Ora, nella Federazione Russa, c’è difficolta per molti sport, ci sono sport seguitissimi come l’hockey il basket o la pallavolo. Sulla scherma hai diffciolta per la carenza di materiale umano. Noi ci stiamo lavorando per non perdere ad esmepio gli infortunati che una volta non creavano problemi visto l'alto numero di atleti di cui si disponeva e di rimpiazzi subito pronti. Dopo queste olimpiadi la risposta è grandissima perché abbiamo già richieste nelle scuole e numerosi ragazzini si sono già avvicinati in questi giorni. In Italia per fare un campionato di scherma devi fare tre prove di qualificazione con piu di 130 persone per gara, a un campionato russo con i maschi arrivi a 80 persone con una gara sola.
  • Le Fiamme Oro Rugby ora stanno a Ponte Galeria con una clubhouse ed il campo in sintetico. Cosa ti è rimasto del rugby?​
Nella parola rugby rivivo tutta l’esperienza a Roma non solo come preparatore: si viveva assieme con una grande amicizia che mi lascia certo sia stata un’esperienza che non scorderò mai. Su Facebook abbiamo un gruppo Ex Fiamme Oro ed è fantastico ritrovarsi anche virtualmente per salutarsi e continuare a frequentarsi. Il rugby lo vivo sempre: a Mosca ho la fortuna di avere la nazionale russa di rugby che si allena a pochi metri dal centro sportivo in cui si prepariamo noi schermitori e siamo spesso a contatto. Ho fatto vedere loro le mie vecchie foto e si sono dimostrati contenti di trovare un fratello ovale visto che al momento il rugby lì non è troppo diffuso. 
  • Maurizio sul campo ovale ti rivedremo?
Ho sempre seguito il rugby e dove c’è possibilità di vederlo dal vivo, io ci vado, come quando passo a Roma o Parma. Alle Olimpiadi ho visto una partita delle ragazze australiane – con cui condividavamo la struttura – ed è stato bello comprendere tecnica e parlare con lorto e i tecnici. Inoltre, hanno vinto l'oro anche loro!
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con l'oro olimpico di scherma a Rio
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Lo staff tecnico della Russia: Bortolaso, Cerioni, Zomparelli. Tre ex Fiamme Oro
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con l'oro olimpico di rugby a Rio
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    Marco Turchetto

    Ex seconda linea (quando bastava saltare e spingere), giro il mondo ovale con la mia macchina fotografica e il taccuino.
    In questo blog racconto ciò che mi emoziona e mi attrae del rugby, con particolari e visoni al di là della cronaca.
    ​Qualcos'altro l'ho raccontato pure nei libri che trovate qui sotto. Che dire, belli! 

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