Lo sport con i suoi valori e le sue regole ha sempre avuto un ruolo importante nello sviluppo delle società. Come tutti ricordiamo, anche grazie al film Invictus, le vicende sudafricane allo stesso modo in pochi conosciamo le vicende australiane dove ancora tanto si lotta per il riconoscimento dei diritti agli Aborigeni, il popolo natìo della grande regione dell'emisfero sud. Ora, in occasione della settimana del NAIDOC, in Australia anche i grandi campioni ovali sollecitano una maggiore attenzione nei confronti della cultura aborigena. |
E lo fa soprattutto Andrew Walker, ex internazionale sia nel rugby a 15 con cui guadagnò 7 caps che nel rugby a 13, che, come riporta Rugby.com.au, si augura di avere una maglia dell'Australia che celebri la cultura aborigena e, addirittura, al pari del campionato di Aussie Rules e di quello di Rugby a 13, una giornata del Super Rugby totalmente dedicata agli indigeni. Perché, continua Walker, la comunità indigena è viva e numerosa e molti sarebbero felici e onorati di poter indossare la maglia dei Wallabies che li celebrasse. I Queensland Reds hanno utilizzato una maglia con pattern indigeno nella recente partita contro i Chiefs e i Rebels lo hanno già fatto nel passato mentre i Waratahs hanno una t-shirt celebrativa nel riscaldamento prima del match contro gli Hurricanes.
E l'ex campione, chiedendosi quali saranno i prossimi aborigeni in nazionale dopo Kurtley Beale e i fratelli Fainga'a, loda il lavoro svolto dalla Lloyd McDermott development team, la squadra di aborigeni che disputa il campionato scolastico nazionale. I 'Lloydies' - come sono chiamati - furono fondati oltre 20 anni fa con l'intento di migliorare la partecipazione al rugby degli aborigeni e degli isolani dello Stretto di Torres. Da allora hanno preso parte a numerosi tornei di rugby a 7, organizzato camp di sviluppo per le ragazze e tour all'estero con selezioni maschili e aiutato a metter su una squadra locale, gli Eora Warriors, per ragazzi disagiati dell'Under8 e Under12.
Lloyd McDermott fu il primo aborigeno ad indossare la maglia dei Wallabies e, nel 1962, rese chiaro a tutti quanto fosse importante per lui la propria cultura decidendo di non giocare come "bianco onorario" nel tour in Sud Africa.
Ecco in questo video di Rugby.com.au, i ragazzi della Lloyd McDermott che si esibiscono nella "Waa-Widjie-Mah", una danza il cui nome significa "Forte, Orgoglioso ed Intrepido" in lingua Gubbi Gubbi e che descrive il popolo della costa salata del Queensland (di fronte a Fraser Island) e il popolo dell'acqua fresca interna (il fiume Mary) che si avvicinano per formare un unico popolo forte, orgoglioso ed intrepido.
E l'ex campione, chiedendosi quali saranno i prossimi aborigeni in nazionale dopo Kurtley Beale e i fratelli Fainga'a, loda il lavoro svolto dalla Lloyd McDermott development team, la squadra di aborigeni che disputa il campionato scolastico nazionale. I 'Lloydies' - come sono chiamati - furono fondati oltre 20 anni fa con l'intento di migliorare la partecipazione al rugby degli aborigeni e degli isolani dello Stretto di Torres. Da allora hanno preso parte a numerosi tornei di rugby a 7, organizzato camp di sviluppo per le ragazze e tour all'estero con selezioni maschili e aiutato a metter su una squadra locale, gli Eora Warriors, per ragazzi disagiati dell'Under8 e Under12.
Lloyd McDermott fu il primo aborigeno ad indossare la maglia dei Wallabies e, nel 1962, rese chiaro a tutti quanto fosse importante per lui la propria cultura decidendo di non giocare come "bianco onorario" nel tour in Sud Africa.
Ecco in questo video di Rugby.com.au, i ragazzi della Lloyd McDermott che si esibiscono nella "Waa-Widjie-Mah", una danza il cui nome significa "Forte, Orgoglioso ed Intrepido" in lingua Gubbi Gubbi e che descrive il popolo della costa salata del Queensland (di fronte a Fraser Island) e il popolo dell'acqua fresca interna (il fiume Mary) che si avvicinano per formare un unico popolo forte, orgoglioso ed intrepido.
Cos'è il NAIDOC?
Prima degli anni '20, i gruppi a sostegno degli Aborigeni erano soliti boicottare la giornata nazionale dell'Australia (26 gennaio) per protestare contro il trattamento governativo nei confronti degli Indigeni Australiani. Si resero conto del fatto che la maggior parte dei cittadini autraliani nulla sapeva a riguardo delle condizioni aborigene e il 26 gennaio 1938 migliaia di persone si radunarono a Sydney per dare vita ad una delle proteste sui diritti civili più grandi al mondo. Quel giorno divenne il Giorno del Lutto. Tra il 1940 ed il 1955, il Giorno del Lutto si tenne la domenica precedente la giornata dell'Australia e venne chiamato il Giorno degli Aborigeni. Nel 1955, per rimarcare il fatto che non si trattava solo di protestare ma di diffondedre e sostenere la cultura aborigena, la giornata fu posticipata alla prima domenica di luglio e, col passare del tempo, la seconda domenica di luglio divenna la Giornata del ricordo della cultura indigena. Il NAIDOC, acronimo di National Aborigines and Islanders Day Observance Committee, è un comitato nato a fine anni '50 su iniziativa di gruppi aborigeni, organizzazioni ecclesistaiche e governative che arrivò solo nel 1974 ad esser composto esclusivamente da persone aborigene. |
Invece di un giorno solo, come indicato nell'acronimo, si decise di avere una settimana di iniziative per celebrare la cultura e sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione della popolazione indigena e degli isolani dello Stretto di Torres. Si arrivò, pertanto, a scegliere la settimana a cavallo delle prime due domeniche di luglio.