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Filippo Ferrarini, un nocetano a stelle e strisce tra rock e placcaggi

1/9/2016

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Filippo Ferrarini, da Noceto all'Ohio
Metti una sera d'estate a Parma. Sugli spalti, mentre la Benetton sta battendo le Zebre nell'ultima amichevole estiva prima dell'inizio della stagione 2016/17 del Pro12, tra gli infortunati Andrea Manici, Luca Morisi e Marcello Violi appare il cugino proprio di quest'ultimo, Filippo Ferrarini.
La terza linea nocetana che, mentre la sua ragazza Giulia - esonerata dal dovere/piaceremicasempre dell'assistere alle amichevoli estive - trascorre la serata con le amiche, ha deciso di sedersi nel secondo tempo tra gli amici ovali. Pare quasi voglia dire al mondo di essere lui quello sano!

In effetti, quello bello sano è proprio lui. Reduce dal primo campionato rugbystico americano, dove ha chiuso al sesto posto nella classifica dei metamen con 6 mete segnate (con 47 placcaggi effettuati nei 12 incontri), Filippo (ex Noceto, Crociati ed Aironi), 26 anni la settimana prossima, si racconta:
  • Columbus, Ohio, America, ProRugby. Un'esperienza di 5 mesi: hai trovato più o meno di quello che ti aspettavi?
"Veramente sono partito alla cieca. Speravo nella qualità dello sport professionistico americano e sono finito in una società, Ohio, valida con ottime strutture. Gli  atleti erano pronti ad imparare ma anche lo staff chiedeva, specie a chi veniva dai club europei o dal Super Rugby, di cosa ci fosse bisogno e si adoperava per mettere a disposizione ogni necessità nel minor tempo possibile. Le prime due partite sono state molto strane, con punti di incontro veloci, un po' simile al seven con gente che contrattaccava un po' dappertutto. Da metà stagione in poi il gioco è cresciuto moltissimo con una componenete tipica americana di condizione fisica di altissimo livello."
  • Prima esperienza del ProRugby: quali pensi siano gli obiettivi americani?
"Loro hanno investito tanto, cercando di coinvolgere i migliori giocatori americani sin da subito anche attraverso i Camp. Ho visto due ragazzi nel mio club che venivano dall'NFL - Il football americano - e che erano stati introdotti già da un paio d'anni al seven tramite il programma olimpico nazionale di sviluppo olimpico. Da li sono stati avvicinati al rugby a 15 e, pochi giorni fa, uno dei due (Spike Davis, un'ala di 194 cm per 114 kg) ha firmato un contratto con Canterbury per giocare nella Mitre 10 Cup neozelandese."
  • Ohio Aviators: la società è contenta di come è andato il campionato?
"La società aveva la chiara intenzione di vincere. Abbiamo perso punti imposrtanti nella partita iniziale contro Denver facendo 4 in avanti in area di meta, complice anche la neve per carità. Siamo cresciuti poi durante il campionato ma è indubbio che sia rimasto l'amaro in bocca rispetto alle ambizioni"
  • Noceto, Parma, Ohio: cosa fa un ragazzo nocetano negli USA?
"Si diverte! Le mie esperienze fuori casa prima si erano limitate a Parma e Viadana che è un po' come dormire in giardino rispetto a Noceto. L'altra esperienza fatta era all'Accademia ma in un gruppo oltremodo gestito per cui non dovevo prendere decisioni per gestirmi. Negli USA, quindi, ho fatto una bella esperienza anche andando a vedere altri sport professionistici come il baseball e i playoff dell'NBA che mi hanno colpito non solo per le performance degli atleti in campo ma anche per il professionismo della lega e delle società specie nel coinvolgimento del pubblico."
  • Da un punto di vista turistico, quali sono i pregi di Columbus?
La città di Columbus è abitata da un milione di cittadini e la gente mi ha colpito tantissimo. Super disponibili e sempre entusiasti, gli abitanti ti si avvicinano richiedendo informazioni con il sincero scopo di conoscere opinioni e realtà differenti. Dal punto di vista umano è stata un'esperienza fantastica. Poi con Giulia (la sua ragazza assente stasera, nda) ho avuto la fortuna di andare una settimana a New York, città magica che avevo visitato da bambino ma che non ricordavo affatto così viva, in continua evoluzione. Mio papà è venuto a trovarmi a sorpresa e siamo andatio a vedere un concerto dei Red Hot Chilli Peppers, gruppo che adoriamo entrambi. Insomma, ho vissuto una marea di eventi di qualità che negli USA sono all'ordine del giorno ma che nella mia realtà italiana non si verificano.
  • Studio: cosa hai fatto?
Con il visto per lavoro non potevo minimamente sostenere esami completi ma dovevo compilare online dei pre test per cui, rimanendo aperta la mia borsa di studio, ne parleremo più avanti.
  • Il futuro ovale di Filippo Ferrarini?
Ancora da valutare. Nulla di deciso, vedremo.

Certo del fatto che sentiremo a breve parlare del rugbysta nocetano in campo, ci salutiamo con un sorriso aspettando di andare a cena con Mauro Bergamasco dall'amico Omar Pedrini. Insomma, un rugbysta rock. Come on Phil!
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    Marco Turchetto

    Ex seconda linea (quando bastava saltare e spingere), giro il mondo ovale con la mia macchina fotografica e il taccuino.
    In questo blog racconto ciò che mi emoziona e mi attrae del rugby, con particolari e visoni al di là della cronaca.
    ​Qualcos'altro l'ho raccontato pure nei libri che trovate qui sotto. Che dire, belli! 

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