La settimana scorsa, in piazza Trentin a Treviso, sotto una leggera fastidiosa pioggerellina, è stata presentata la nuova squadra biancoverde che affronterà la stagione agonistica 2014/2015. Certo, considerando che si tratta di una società che ha 82 anni di storia, non mi ha fatto piacere non vedere nessuno di quelli che ha preso parte agli 81 anni di storia precedenti. Eccezioni fatte, ovvio. Ma che si contavano sulle dita di una mano. Questo a conferma che nella marca Gioiosa et Amorosa è difficile, se non evidentemente impossibile, creare un legame con chi ti ha preceduto. Tant'è.
Se coach Umberto Casellato quest'anno punta sullo spirito di famiglia, a questo punto non ci rimane che aspettare che la stagione si sviluppi secondi i suoi dettami, magari fruendo di quei giocatori assenti per infortunio. La prima partita ufficiale di stagione della Benetton Treviso, venerdì scorso contro i forti Ospreys ha dato indicazioni, in negativo ed in positivo, all'allenatore.
Per conto mio, sono felice dell'attitudine di alcuni giocatori quali Matteo Muccignat, Matteo Zanusso, Marco Barbini, la coppia milanese Morisi-Ragusi e l'inossidabile Ludovico Nitoglia. È vero, gli elementi stranieri sembrano necessitare di rodaggio maggiore, specie in fase difensiva. Fiducia e sostegno pieno, del resto da parte mia. Che ho potuto vivere con i ragazzi 48 ore tra campo, palestra e cene e comprendere quanto sia forte in loro la volontà di giocare al massimo questa stagione. E, del resto, consapevoli della necessità di recuperare giocatori come Pavanello, Zanni, Minto, Derbyshire, Favaro, Gori, Lucchese e tanti altri purtroppo infortunati. Forza fioi!
Se coach Umberto Casellato quest'anno punta sullo spirito di famiglia, a questo punto non ci rimane che aspettare che la stagione si sviluppi secondi i suoi dettami, magari fruendo di quei giocatori assenti per infortunio. La prima partita ufficiale di stagione della Benetton Treviso, venerdì scorso contro i forti Ospreys ha dato indicazioni, in negativo ed in positivo, all'allenatore.
Per conto mio, sono felice dell'attitudine di alcuni giocatori quali Matteo Muccignat, Matteo Zanusso, Marco Barbini, la coppia milanese Morisi-Ragusi e l'inossidabile Ludovico Nitoglia. È vero, gli elementi stranieri sembrano necessitare di rodaggio maggiore, specie in fase difensiva. Fiducia e sostegno pieno, del resto da parte mia. Che ho potuto vivere con i ragazzi 48 ore tra campo, palestra e cene e comprendere quanto sia forte in loro la volontà di giocare al massimo questa stagione. E, del resto, consapevoli della necessità di recuperare giocatori come Pavanello, Zanni, Minto, Derbyshire, Favaro, Gori, Lucchese e tanti altri purtroppo infortunati. Forza fioi!