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Bello sì il #rugby: placcaggi, mischie, offload, e birre tra amici nel terzo tempo; ma se per caso ti spacchi? Perché Gianca si è spaccato davvero #lesionispinali

27/6/2014

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ImmagineUNA VETTA PER GIANCA 2014
Cominci da bambino perché hai gli amichetti o, se sei una bambina, perchè hai visto qualche tua amichetta - magari a Rugby nei Parchi - che si diverte come un pazzo/a. E perché hai il sostegno necessario di mamma e papà. C'è chi inizia poi da ragazzo perchè il gruppo ti tira dentro. Qualcuno comincia anche dopo - io, ad esempio, ma soprattutto un grande Valter Cristofoletto che arrivava dal judo - e qualcun altro, di questi tempi sono sempre più frequenti, che appartiene alla categoria dei papà che cominciano perché si sono appassionati vivendo il club dei loro figli.

Insomma, a qualsiasi età o per qualsiasi motivo, vogliamo giocare a rugby. Vogliamo divertirci e vogliamo vincere. E gradiremo non farci mai male. Certo, una tacchettata o una testata fanno figo. Una piccola cicatrice o un occhio nero hanno sempre il loro fascino, ma oltre non c'è alcun motivo di andare. E, toccando ferro o toccando i gabbasisi - per dirla alla Montalbano - all'idea di farsi male in maniera brutale e definitiva non ci si pensa mai. E, a volte, a questa possibilità, non ci pensano nemmeno le società.

Purtroppo, però, le lesioni gravi e definitive - che mettono in crisi non la sola carriera del giocatore ma la stessa vita quotidiana della persona e dei suoi familiari - capitano. Ecco allora che è necessario creare una rete di sostegno per la vittima del trauma e per la sua famiglia, ed è necessario, oltretutto, aiutare la ricerca. Questo il motivo per cui da anni parecchie sono le iniziative che, ad esempio, sostengono l'Associazione LA COLONNA presieduta da Giancarlo Volpato, pilone del Mira che nel 1993, contro il Bassano, ha subito un trauma sportivo che lo ha reso tetraplegico. Con un gruppo di amici ha deciso di creare il sito www.lesionispinali.org che ora è una sorta di banca dati internazionale sulle lesioni del midollo spinale divenuta il punto di riferimento per centinaia di utenti che ottengono risposte mediche da specialisti qualificati.

Negli anni scorsi, per raccogliere fondi e sensibilizzare l'opinione pubblica, parecchi sportivi nazionali ed internazionali, ricordo John Kirwan, Manuela Levorato, Carlton Meyers, hanno aderito ad eventi sportivi straordinari come in occasione dell'evento IO NUOTO PER GIANCA, ossia la traversata a nuoto di 10 km: nel 2008 da Massalubrense a Capri, nel 2011 da Portofino a Camogli, nel 2012 da Lipari a Salina.

Quest'anno si va in montagna: e non ci saranno solo gli sportivi di fama a partecipare: l'evento è aperto a tutti perchè tutti abbiano la possibilità di fare squadra e dare sostegno a chi ne ha bisogno. Aiutare la ricerca non significa, infatti, aiutare solamente Giancarlo e tanti altri ragazzi che ora spingono le loro sedie a rotelle ma significa contribuire ad un futuro migliore per tutti. Vittime di incidenti, familiari e società tutta. Perché è giusto ricordare, toccatevi pure, che non siamo indistruttibili: Giancarlo, e tanti altri nella sua situazione, giocavano a rugby come noi. E pure bene.

Come possiamo dare, quindi, una mano alla ricerca passando un momento di condivisone meraviglioso? Seguiamo le indicazioni di due campioni come Francesco Minto e Edoardo Gori e segnamoci sul calendario il 12 luglio. Si va a Cortina per “Una vetta per Gianca”. Questa è la sfida 2014 de “La Colonna” - Associazione Lesioni Spinali Onlus”, che coinvolge non solo il mondo del rugby, ma anche quello dell’alpinismo grazie alla collaborazione con il CAI di Mirano (VE), e si allarga a tutti invitando quante più persone a partecipare alla camminata. 

“Una  Vetta  per  Gianca”  è  un'iniziativa che prevede percorsi differenziati con diversi livelli di difficoltà e, perciò, è rivolta a tutti, dai principianti ai più esperti. Come sostiene l'Associazione, "la salita simboleggia le fatiche che le persone con disabilità affrontano nella vita di tutti i giorni: percorrendola  si  affronteranno,  quindi,  metaforicamente  le  loro  difficoltà  quotidiane.  Arrivati  in  cima  si  deporrà  una  bandiera  con  i  colori  dell’Associazione  che  rappresenterà  tutte  le  persone aiutate fino ad oggi e che si continueranno ad aiutare in futuro."

Il ricavato sarà devoluto alla ricerca scientifica sulle cellule staminali e sulle nanotecnologie per la cura delle lesioni al midollo spinale croniche, portata avanti dai Proff. Angelo Vescovi e Fabrizio Gelain. Le informazioni si possono trovare al seguente link: www.cortina.lesionispinali.org. Per essere sempre aggiornati in tempo reale, invece, potete seguire la pagina facebook “Una vetta per Gianca”! 

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    Marco Turchetto

    Ex seconda linea (quando bastava saltare e spingere), giro il mondo ovale con la mia macchina fotografica e il taccuino.
    In questo blog racconto ciò che mi emoziona e mi attrae del rugby, con particolari e visoni al di là della cronaca.
    ​Qualcos'altro l'ho raccontato pure nei libri che trovate qui sotto. Che dire, belli! 

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