Domani la Federazione Italiana Rugby diramerà la lista dei convocati per le ultime due partite del 6 Nazioni 2014: non ci saranno mago Silvan, David Copperfield o Francesco Tesei il Mentalista, questo lo posso anticipare con certezza. In lista ci saranno i nomi della vespetta Andrea Masi e della zebra Giamba Venditti, al rientro da infortuni e rodaggi con le rispettive squadre di club. Chi sarà fatto fuori è ancora dubbio, anche se non difficilmente ipotizzabile. Ma cosa daranno, eventualmente, questi due giocatori ad una squadra che, nel secondo tempo, sabato ha giocato in maniera fastidiosa? | |
Non sarà richiesto certo di compiere delle magie o di far uscire alcun coniglio dal cappello, ma di dare solidità sia nell'approccio mentale che nell'approccio difensivo. La squadra scozzese, cui vanno i miei più sinceri complimenti, sia ben chiaro non ha vinto per un drop all'ultimo minuto. Ha vinto per avere giocato a rugby 80 minuti - non un gioco spettacolare, certo - contro un avversario la cui qualità del gioco nel secondo tempo era di bassissimo livello.
Ben vengano, pertanto, i cambiamenti che coach Brunel vorrà apportare sia nella lista dei convocati che nella lista dei primi XV ma, soprattutto ben vengano gli schiaffi (metaforici) che voleranno in spogliatoio per dare una sveglia consistente ad un gruppo che giochi un rugby semplice ed efficace, come quello che stiamo ancora aspettando dal 6 Nazioni 2013.
Questo è l'unico motivo per cui sono sinceramente contento che l'Italia abbia perso contro la Scozia: il vincere 20 a 18, come segnava il tabellone al 78° minuto, non credo, infatti, avrebbe causato quella necessaria ed imbarazzante reazione che ora mi aspetto. Dopo che il popolo del rugby aveva esaltato il primo tempo col Galles e 70 minuti contro la Francia, una vittoria avrebbe cancellato il negativo e centrato l'attenzione sulla gioia della vittoria. A questo punto, l'Italia è decisamente in un brutto pantano. Ora deve uscirne, senza se e senza ma.
Ed io, che per scaramanzia continuo a scommettere sugli avversari degli azzurri per evitare, al limite, una giornata del tutto negativa, continuo a tifare Italia perché non saprei nemmeno come fare diversamente.
Ben vengano, pertanto, i cambiamenti che coach Brunel vorrà apportare sia nella lista dei convocati che nella lista dei primi XV ma, soprattutto ben vengano gli schiaffi (metaforici) che voleranno in spogliatoio per dare una sveglia consistente ad un gruppo che giochi un rugby semplice ed efficace, come quello che stiamo ancora aspettando dal 6 Nazioni 2013.
Questo è l'unico motivo per cui sono sinceramente contento che l'Italia abbia perso contro la Scozia: il vincere 20 a 18, come segnava il tabellone al 78° minuto, non credo, infatti, avrebbe causato quella necessaria ed imbarazzante reazione che ora mi aspetto. Dopo che il popolo del rugby aveva esaltato il primo tempo col Galles e 70 minuti contro la Francia, una vittoria avrebbe cancellato il negativo e centrato l'attenzione sulla gioia della vittoria. A questo punto, l'Italia è decisamente in un brutto pantano. Ora deve uscirne, senza se e senza ma.
Ed io, che per scaramanzia continuo a scommettere sugli avversari degli azzurri per evitare, al limite, una giornata del tutto negativa, continuo a tifare Italia perché non saprei nemmeno come fare diversamente.