L'Italia femminile ha perso a Jesi - di fronte ad un pubblico splendido - la partita inaugurale del 6 Nazioni 2017 contro il Galles. Tante le attestazioni di stima che da sempre accompagnano la nazionale di Andrea Di Giandomenico e tante anche le accuse mosse al sistema federale che non ha organizzato, a differenza delle gallesi, partite preparatorie al torneo. Sta di fatto che l'Italia ha perso. E di questo ne abbiamo parlato al telefono proprio con l'allenatore alla vigilia della partita che lo vedrà per la prima volta tornare nella sua L'Aquila da allenatore azzurro. |
C'è qualcosa che a fine partita ti ha fatto davvero infuriare? Infuriare no. Nella seconda parte del primo tempo c'è stata una reazione interessante che ha portato a realizzare una marcatura di qualità. La squadra è tornata a giocare su principi e consistenza che sappiamo essere in grado di sviluppare. La partenza del secondo tempo non è stata all'altezza dal punto di vista dell'attenzione e della precisione. Abbiamo subito, infatti, all'inizio dei due tempi le marcature avversarie e questa è di sicuro la parte negativa.
Quindi che bisogna fare contro l'Irlanda? L'obiettivo per il prossimo match contro l'Irlanda è mantenere consistenza dall'inizio alla fine della partita. Tutti, dallo staff alle giocatrici abbiamo dato un'importanza alla forma di gioco - che tanti successi ci ha regalato - dimenticando che essa passa dal rispetto dei principi e quindi dalla consistenza dei singoli comportamenti. Questo ci ha portato ad avere un gioco che, secondo me, è mancato innanzitutto di ritmo - quindi meno velocità di gioco, cattivo collegamento fra pallone e spazio - per il quale dobbiamo dare un timing più veloce e per il resto abbiamo visto che, a momenti, tutto questo siamo in grado di farlo. La prossima partita quindi, tutto ciò va messo in pratica dall'inizio alla fine. Io sono deluso a metà perché io e tutta la squadra siamo insoddisfatti della prestazione contro il Galles ma sappiamo di avere la possibilità di fare molto meglio
E di positivo cosa hai notato? La reazione della squadra. E su quello lavoreremo per la prossima partita a L'Aquila.
Nel secondo tempo ho visto alcune difficoltà nel reparto centri e terze linee, presenti ma non impattanti. Che ne dici? Sai, è un po' quello di cui ti parlavo prima. Se nei singoli comportamenti non riusciamo a mettere consistenza succede questo. Tu l'effetto lo vedi nei centri ma sempre di azione collettiva si tratta. Tutta la squadra deve tornare a ritrovare la logica che ha dimostrato di saper mettere in campo. Il Galles si era preparato bene. Erano tre anni che non vincevano contro di noi ma voleva vincere a tutti i costi ed è sceso in campo in maniera determinata. Il Galles, tuttavia, che faceva del raggruppato penetrante la sua forza, è stato più volte fermato in maniera consistente dalle azzurre. Forse hanno fatto una meta ma sapevamo che era un loro punto di forza e ci abbiamo lavorato tanto. Conseguendo, su questo aspetto, un gran risultato.
Come si affronta il seguito della stagione ora? Ci sono tanti punti positivi, rimane un po' di rammarico e, come dici tu, era una partita alla portata. Ma andiamo avanti perché non parliamo di risultati ma di prestazioni e i risultati sono sempre stati conseguenza della nostra prestazione. Quest'anno il nostro viaggio guarda addirittura oltre il 6 Nazioni (c'è la Coppa del Mondo in Irlanda ad agosto, n.d.r.). Ogni partita serve ad innalzare la qualità della nostra prestazione. Motivo per cui siamo sereni per il torneo.
E la tua prima volta a L'Aquila? Si, ed è speciale. Ci sono emozioni in più che dovrò cercare di contenere anche perché la partita con l'Irlanda è davvero importante. Molto importante per dare un segnale a noi prima di tutto. Vogliamo dimostrare di essere in grado di fare meglio che quanto fatto a Jesi, anche se sai meglio di me che la partita importante è sempre quella dopo.
Un appello necessario quello da rivolgere al pubblico che vi sosterrà? Noi siamo orgogliosi e ci sentiamo privilegiati nel rappresentare tutto il mondo ovale femminile. Orgogliosi di tutto ciò che succede sugli spalti perché c'è un affetto incondizionato che ci riempie di orgoglio. Evidentemente riusciamo a trasmettere quella passione che ci ha dato tante soddisfazione e che è il nostro motore più potente.
In bocca al lupo, ragazze. In bocca al lupo quatrà! Rugby Love!
Quindi che bisogna fare contro l'Irlanda? L'obiettivo per il prossimo match contro l'Irlanda è mantenere consistenza dall'inizio alla fine della partita. Tutti, dallo staff alle giocatrici abbiamo dato un'importanza alla forma di gioco - che tanti successi ci ha regalato - dimenticando che essa passa dal rispetto dei principi e quindi dalla consistenza dei singoli comportamenti. Questo ci ha portato ad avere un gioco che, secondo me, è mancato innanzitutto di ritmo - quindi meno velocità di gioco, cattivo collegamento fra pallone e spazio - per il quale dobbiamo dare un timing più veloce e per il resto abbiamo visto che, a momenti, tutto questo siamo in grado di farlo. La prossima partita quindi, tutto ciò va messo in pratica dall'inizio alla fine. Io sono deluso a metà perché io e tutta la squadra siamo insoddisfatti della prestazione contro il Galles ma sappiamo di avere la possibilità di fare molto meglio
E di positivo cosa hai notato? La reazione della squadra. E su quello lavoreremo per la prossima partita a L'Aquila.
Nel secondo tempo ho visto alcune difficoltà nel reparto centri e terze linee, presenti ma non impattanti. Che ne dici? Sai, è un po' quello di cui ti parlavo prima. Se nei singoli comportamenti non riusciamo a mettere consistenza succede questo. Tu l'effetto lo vedi nei centri ma sempre di azione collettiva si tratta. Tutta la squadra deve tornare a ritrovare la logica che ha dimostrato di saper mettere in campo. Il Galles si era preparato bene. Erano tre anni che non vincevano contro di noi ma voleva vincere a tutti i costi ed è sceso in campo in maniera determinata. Il Galles, tuttavia, che faceva del raggruppato penetrante la sua forza, è stato più volte fermato in maniera consistente dalle azzurre. Forse hanno fatto una meta ma sapevamo che era un loro punto di forza e ci abbiamo lavorato tanto. Conseguendo, su questo aspetto, un gran risultato.
Come si affronta il seguito della stagione ora? Ci sono tanti punti positivi, rimane un po' di rammarico e, come dici tu, era una partita alla portata. Ma andiamo avanti perché non parliamo di risultati ma di prestazioni e i risultati sono sempre stati conseguenza della nostra prestazione. Quest'anno il nostro viaggio guarda addirittura oltre il 6 Nazioni (c'è la Coppa del Mondo in Irlanda ad agosto, n.d.r.). Ogni partita serve ad innalzare la qualità della nostra prestazione. Motivo per cui siamo sereni per il torneo.
E la tua prima volta a L'Aquila? Si, ed è speciale. Ci sono emozioni in più che dovrò cercare di contenere anche perché la partita con l'Irlanda è davvero importante. Molto importante per dare un segnale a noi prima di tutto. Vogliamo dimostrare di essere in grado di fare meglio che quanto fatto a Jesi, anche se sai meglio di me che la partita importante è sempre quella dopo.
Un appello necessario quello da rivolgere al pubblico che vi sosterrà? Noi siamo orgogliosi e ci sentiamo privilegiati nel rappresentare tutto il mondo ovale femminile. Orgogliosi di tutto ciò che succede sugli spalti perché c'è un affetto incondizionato che ci riempie di orgoglio. Evidentemente riusciamo a trasmettere quella passione che ci ha dato tante soddisfazione e che è il nostro motore più potente.
In bocca al lupo, ragazze. In bocca al lupo quatrà! Rugby Love!