Atmosfera chiaroscura, questa mattina a Milano in un hotel del centro, per la presentazione del massimo campionato italiano di rugby. Che continuiamo a chiamare di Eccellenza.
Ma se di Eccellenza si tratta, perché solamente Massimo Calandri de La Repubblica ha fatto un quesito sul campionato - precisamente sulla situazione dei giovani - al presidente Gavazzi?
La risposta è brutale. L'Eccellenza interessa a pochi. Al di fuori dei giocatori - sempre e comunque massima stima da parte mia per i rugbysti - e dello staff delle relative 10 società, anche agli addetti ai lavori poco importa. Se importa.
Breve clip per ogni squadra, una due domande per ogni capitano - non tutti campioni di forma nel sedersi - e poi, inevitabilmente domande al sciur Alfredo sul bilancio, sulle coperture tv e sulle coppe.
La colpa è anche mia, certo, potevo fare una domanda sulla legittimità etica dell'accettazione dell'iscrizione del Prato.
Non l'ho fatta. Amen, spero di aver la possibilità di riparlarne, augurando, del resto, ai toscani e a tutti gli altri giocatori del campionato di divertirsi e divertire. Di crescere tecnicamente per arrivare a giocare nelle franchigie e di darsi da fare per agevolare la propria vita post rugby. Perché di questo rugby non si vive bene. Non si vive proprio.
Un abbraccio a coloro che vivono per l'ovale e che abbia inizio la festa sui campi. Rugby Love a tutti!