Simone Ragusi aveva lasciato la "sua" ASR Milano per lanciarsi nel mondo dell'elite rugbystica. Dopo aver disputato eccellenti stagioni con le maglie di club professionistici e indossato la maglia azzurra sotto la guida di Jacques Brunel, ora Ragusi è tornato a Milano per la nazionale Seven prima di partire per la Francia. Il raduno agli ordini di coach Vilk, pertanto, gli ha permesso di calcare per la prima volta il campo del Centro Sportivo Curioni sede dell'ASR Milano del presidente Stefano Baia Curioni. Ecco le sue impressioni nella video intervista. |
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Nella vita di ognuno di noi, qualsiasi sia la propria attività professionale o sportiva, ci sono alti e bassi. Momenti in cui le cose sembrano andare per il verso giusto, altre in cui pare di essere sotto la nuvoletta di Fantozzi. Ma questa è la vita e tutti sappiamo quanto sia bello superare momenti difficili e, ammettiamolo, incredibilmente sfigati. Ora a Treviso Luca Morisi vive uno dei suoi momenti importanti: prima di tutto deve decidere dove andare in vacanza. E quando lo avrà fatto dovrà fare incastrare partenza e rientro con quei pochi giorni a disposizione prima di tornare in Ghirada per preparare una stagione tosta. La stagione biancoverde della ripartenza. E, in parte, della credibilità e dell'affidabilità. Molti giocatori importanti lasciano la Ghirada e, dopo le polemiche Gavazzi-Munari/Zatta, tutti ci aspettiamo di vedere cosa ne sarà di questa storica squadra. E anche Luca aspetta, a dire il vero. Tanto per cominciare, lui aspetta Simone Ragusi, l'amico con cui ha condiviso ogni momento ovale a partire dall'Under 8. Ci sarà, quindi, anche un fondo biancorosso - quello dell'ASR Milano, nella prossima stagione della Benetton. E questo, a Luca, piace un sacco. L'ASR Milano dove suo fratello Marco gioca mediano con Stefano Canale, fratello dell'infortunato azzurro Gonzalo. Come a dire che i fratelli sani sono quelli a Milano e non quelli in azzurro. Milàn l'è un gran Milàn. Piace anche che la sua ASR Milano sia stata promossa in serie A: "una nota positiva", per il centro con 6 presenze in nazionale, "per una città" - la sua amata Milano - "che ha visto perdere l'assegnazione della finale 2015 della massima competizione ovale eruopea e che ha visto perdere il nuovo Vigorelli come sede del rugby meneghino: se la Lombardia quest'anno si è laureata regione campione d'Italia con i ragazzi del Calvisano e le ragazze del Monza, Milano dov'è?" Già, Milano dov'è? Numerossisime sono le società affiliate FIR all'ombra della Madonnina e, in alcuni casi, il loro lavoro nel formare atleti di qualità è divenuto nel tempo fruttuoso (se guardo, ad esempio, a Cristian Cerioni, Nicola Albano, Matteo Minai, Marco Letizia, Giovanni Borsani, Riccardo Cremascoli, Dario Comizzoli giusto per citare alcuni milanesi che negli ultimi anni erano nelle rose di squadre di Eccellenza o serie A). Iniziative, inoltre, come Rugby nei Parchi - per avvicinare i bambini a questo sport e sensibilizzare i genitori - hanno avuto un successo tale da essere copiate e replicate a Torino, Brescia, Verona e Bologna. Ma sono solo parole collegate ai bellissimi ricordi della MAA, dell'Amatori, del Mediolanum o sarebbe davvero bello avere una squadra milanese nell'elite del rugby italiano? Luca non ha dubbi: "per me che sono nato e cresciuto in questa città, giocare al Giuriati - magari messo a posto (eh già, nda) - con una squadra che lotti per lo scudetto sarebbe un sogno". Vero, in questa chiacchierata non parliamo di Nazionale e di milza ("lascia stare Marco, ti dico solo che non vedo l'ora di tornare a fare contatto perchè voglio giocare!"), non parliamo della situazione della Benetton e della sua ricostruzione ("io sono qui, devo pensare al mio recupero, ai miei studi universitari e a dove cacchio andare in vacanza!") ma, indipendentemente dalla decisioni federali sul futuro delle franchigie, avere una squadra di milanesi che torni al Giuriati ad affrontare selezioni straniere - anni dopo il Milan stellare - piacerebbe a tanti. A me e a Luca di sicuro. Tempo per andare in vacanza e abbronzarci ce ne abbiamo a volontà. |
Marco TurchettoEx seconda linea (quando bastava saltare e spingere), giro il mondo ovale con la mia macchina fotografica e il taccuino. L'ebook gratuito!
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