Una vittoria desiderata, aspettata, costruita ed ottenuta. Un buon esordio nei test match autunnali da parte degli azzurri di Conor O'Shea quello visto sabato scorso a Catania. Adesso, in attesa della partita contro l'Argentina sabato prossimo a Firenze, ecco alcune immagini scattate in Sicilia. Rugby Love a tutti!
La fotogallery della vittoria dell'Italia contro le Fiji a Catania. E la meta di Ferrari!16/11/2017
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Ho sempre avuto un debole per la nazionale figiana, e la copertina del mio libro RUGBY LOVE lo dimostra. Mi piacciono i sorrisi del popolo figiano e la loro passione per la condivisione del buon rum, a gambe incrociate, seduti su stuoie in casa tra amici. Ecco perchè, da trevigiano nato, sono felice che quest'anno - alla corte di un grande mediano di mischia biancoverde, Umberto Casellato - arrivi il mediano di mischia figiano Henry Seniloli. Chissà che l'Europa sia un bel palcoscenico per lui e per la squadra. Il furetto 25enne ha una sola presenza in nazionale maggiore, ottenuta lo scorso 23 novembre (mio compleanno, così per dire) quando, a Bucarest, i figiani hanno battuto 26 a 7 la Romania. Una settimana dopo, inoltre, a Twickenham, ha giocato nella selezione Fiji XV contro i mitici Barbarians. Con la nazionale a 7 del suo paese ha già disputato parecchi incontri ed ora arriva ora a Treviso, dopo esser stato eletto come miglior giocatore, a marzo 2014, del più importante torneo al mondo di rugby a 10, quello di Hong Kong. E' infatti proprio in quella competizione che il mediano ha rilanciato le sue quotazioni: sotto la guida tecnica di Tana Umaga e a fianco di campioni quali Radike Samo e Alesana Tuilagi, Seniloli ha vinto il torneo con i BGC Dragons. Appena letto del suo arrivo nella "mia" Treviso, l'ho contattato per chiedergli cosa si aspetta da questa sua prima volta in Italia: "Non vedo l'ora, le mie aspettative sono altissime. Ci sarà un'atmosfera totalmente diversa dato lo stile di rugby europeo che è davvero interessante e per me, Marco, sarà un'esperienza molto valida dal punto di vista personale." Sei curioso di giocare in questo nuovo campionato europeo "Davvero non vedo l'ora! Sono eccitato all'idea di giocare assieme e contro i migliori giocatori e clubs di tutta Europa" Beh, che dici, ti porti la famiglia o starai connesso, fuso orario permettendo, a Skype?! "Ahaha, logico che mi piacerebbe arrivare con la famiglia ma per il momento non se ne parla. Ciao, a presto". Il fuso orario non ci permette di stare al pc molto a lungo, ne riparleremo in Ghirada. Sono proprio curioso e fiducioso: credo che il suo apporto alla velocità di transizione da mischia a trequarti e la sua capacità di gestire il pacchetto degli avanti, possa risultare davvero utile alla Benetton della prossima stagione, con una nuova rosa e tanti impegni tra nazionale e palcoscenico europeo. In bocca al lupo a Treviso e a Henry! Se poi non gradirà uno spritz, beh, ci metteremo comodi per terra con del buon Seven Tiki... L'Italia ha preso 3 schiaffi da Fiji, Samoa e Giappone. Non ha perso per KO tecnico o per manifesta superiorità. No no. Ha perso per manifesta inferiorità. Rispetto a chi ha giocato un rugby di un livello decisamente non superiore. La Francia ha preso 3 schiaffi dall'Australia che ha giocato, sì, alla grande ma contro dei galletti di poca consistenza. L'altra latina schiaffeggiata, sempre 3 volte, è stata l'Argentina che ha perso 2 partite contro l'Irlanda ed una contro la Scozia. È vero, l'Argentina ha giocato meglio di quanto azzurri e bleus abbiano fatto. Ma sempre 3 schiaffi hanno preso, ed in casa. L'Inghilterra dei giovani ha, specie, nelle prime due partite sulle 3 giocate contro la Nuova Zelanda, dimostrato palle, capacità e presunzione di voler giocare alla pari. La Scozia, manca la partita di sabato prossimo in Sudafrica, ha vinto 3 partite - contro Argentina Canada ed USA, mescolando giocatori che hanno dimostrato carattere e voglia. Il Galles, per concludere, ha terminato il tour in Sudafrica con una partita epica che - per quello cui i nostri occhi sono abituati - proprio estiva non è stata: determinazione e grinta da paura. Che sia, quindi, una coincidenza, o il commitment è una qualità solo anglosassone? Cosa faranno ora gli azzurri e Brunel? Mare, campagna, turismo, montagna ed ozio. Ma, soprattutto, ottime letture per rilassarsi! Bula vinaka! Il sorriso figiano è contagioso. Gli abitanti di queste splendide isole dell'Oceano Pacifico vivono in maniera semplice ogni aspetto della loro vita quotidiana ed il rugby è solo uno dei momenti di aggregazione. Una squadra folta di giocatori, una grande schiera di amici con cui andare a messa, una famiglia numerosa seduta a terra che mangia in compagnia. Qui tutto si fa in gruppo con la finalità di godere delle cose belle del mondo. Come battere l'Italia, ad esempio. Per la quarta volta su quattro. Alle Fiji, a giugno oltretutto, l'Italia non vince. La mischia rimane il punto forte di una squadra che pare avere problemi col vincere. Che sia continuità, che sia capacità collettiva di chiudere una dannata partita, che sia abilità nel gestire il gioco prevedendolo, non si sa quello che è necessario. Di sicuro bisogna vincere non solo per i tifosi ma pure per i giocatori stessi in ottica, soprattutto, di poter essere competitivi nella prossima Coppa del Mondo 2015. In un momento in cui la situazione ovale italiana è ricca di polemiche, la mancanza di risultati positivi da parte degli azzurri sta conducendo ad un lento e lieve distacco nei confronti della Nazionale. Il tutto, pertanto, porta ad una riscoperta del rugby di base e del rugby femminile - che male non fa, anzi, e spero che in ogni caso aumenti - ma questo distacco non deve assolutamente peggiorare e divenire assoluto menefreghismo. Siamo passati dalla nazionale di Coste a quella di Brunel, attraversando momenti più o meno felici, sognando uno sviluppo coordinato e progettato del movimento che non c'è stato. Ora, se non vogliamo a tornare a pensare ognuno solo alla propria squadretta e ai tornei - piacevolissimi - con salamelle e birre di qualità superiore a quelle del rugby giocato, è necessario che la nazionale vinca. Non una partita, magari contro Samoa o voglia il cielo anche contro il Giappone. Ma tutte le partite che deve vincere. E perdere solo quelle in cui è legittimata a farlo per manifesta superiorità degli avversari, ricevendo applausi per l'impegno profuso e la qualità del rugby di cui è capace. Altrimenti, sarà sempre più radicato, negli amanti del rugby, il sospetto che queste siano belle vacanze tra un disastro ed un altro. Che siano legittime le richieste di farci fuori dalle competizioni europee di club. Che siano motivate le idee di avere un 6 Nazioni con l'ultima squadra classificata retrocessa a favore della vincitrice della Coppa Europa. Che sia giusto mandare a quel paese la squadra degli italiani. Ecco. Per favore, siate ignoranti, cari amici azzurri, e vincete queste stramaledette partite. Rugby Love! Dalla formazione annunciata da Brunel appare chiaro l'intento di voler vincere in barba ai pochi esperimenti. Certo, un Palazzani dall'ottima annata schierato a mediano avrà i riflettori puntati ma che dire dell'annata azzurra?! Bisogna vincere e bisogna farlo per la prima volta alle Fiji, dove gli azzurri hanno giocato tre volte, tre volte a giugno e sempre perso! Giugno 1980 a Suva, perso 16 a 3. Giugno 2000 a Lautoka, perso 43 a 9. Giugno 2006 a Lautoka, perso 29 a 18. Pochi sono gli azzurri di Brunel che hanno già giocato contro le Fiji nel meraviglioso arcipelago del Pacifico: nella partita del 2006, arbitrata dal sudafricano Jonker, l'Italia schierava Andrea Masi e Mauro Bergamasco in campo, Leonardo Ghiraldini, Matias Aguero e Marco Bortolami in panchina. Sergio Parisse e Andrea Lo Cicero, storici over 100 caps, segnarano una meta ciascuna e chi era il capitano quel giorno? Il primo centro, Monsieur Mirco Bergamasco!
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Marco TurchettoEx seconda linea (quando bastava saltare e spingere), giro il mondo ovale con la mia macchina fotografica e il taccuino. L'ebook gratuito!
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